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Resoconto incontro tecnico

Innovazioni e scelte varietali nel comparto delle drupacee e dell'uva da tavola

Particolare enfasi ha suscitato l'incontro del 23 febbraio 2012 promosso dagli attori della filiera frutticola con il patrocinio della Associazione Regionale Pugliese dei Tecnici e Ricercatori in Agricoltura (ARPTRA), della Confagricoltura e dell'Agenzia Lucana di Sviluppo ed Innovazione in Agricoltura (ALSIA), organizzato nel più importante areale frutticolo della provincia Barletta--Andria-Trani (BT).

La partecipazione di numerosissimi tecnici, frutticoltori e viticoltori (vedi foto qui sopra) e l'interesse mostrato per gli argomenti trattati è una ulteriore conferma che la frutticoltura di questo comprensorio è in continua ed attiva evoluzione ed è molto attenta alle innovazioni di prodotto e processo.

In questa nota ci si sofferma sulle drupacee, mentre a breve seguirà una dettagliata analisi sui nuovi sistemi di allevamento della vite da tavola.

Il dr. Carmelo Mennone (nella foto a fianco), Direttore della Gestione Tecnica Amministrativa dell'Azienda Agricola Sperimentale Dimostrativa Pantanello dell'ALSIA Basilicata, Presidente della Sezione Frutticoltura della SOI e Referente Scientifico in Progetti di Ricerca Mipaaf--Regioni, ha fatto riferimento agli obiettivi ed ai parametri che hanno caratterizzato la selezione e l'evoluzione delle varietà di pesco negli ultimi anni, quali: l'epoca di raccolta precocissima,con l'introduzione di varietà a basso e ridotto fabbisogno in freddo; l'aspetto del frutto, forma e colorazione uniforme e attraente; le qualità organolettiche: subacide, honey, acide, equilibrate

Mennone ha presentato una dettagliata casistica delle novità varietali delle pesche a polpa gialla e bianca, delle nettarine a polpa gialla e bianca a maturazione extraprecoce, precoce, medie e tardive ed fa fatto un accenno sulle percoche, che per questi areali rivestono un ruolo non secondario.

I principali obiettivi del miglioramento genetico dell'albicocco riguardano in effetti: le caratteristiche organolettiche (aspetto e sovra colore, contenuto in zuccheri, aroma, pezzatura); struttura della polpa (poco soda-fondente, soda e fondente, soda non fondente); prolungata shelf-life (entità e velocità della respirazione); evoluzione dell'etilene in post-raccolta; tipologie del frutto (tradizionali, innovative come colore bianco, rosso, aranciato, glabro e specifiche per ulteriori utilizzi come succhi, sciroppi ed essiccazione).

Tutte le novità pomologiche di cui si è discusso nell'ambito dell'incontro potranno essere riviste in anteprima e forse anche degustate in occasione delle mostre pomologiche che ogni anno vengono organizzate presso l'Azienda Agricola Sperimentale Dimostrativa Pantanello dell'ALSIA Basilicata e alle quali tutti i convenuti sono stati invitati a partecipare.

A conclusione del suo intervento, il dr. Mennone ha voluto precisare alcuni aspetti basilari da seguire prima di fare una scelta di una varietà:

• le nuove cultivar di pesco e albicocco possono consentire l'allargamento di commercializzazione, la segmentazione del mercato e l'espansione delle colture nel territorio;

• per gli ambienti locali non bisogna puntare esclusivamente sulle varietà precocissime e precoci: interessanti sono anche le novità varietali tardive;

• il rinnovamento delle drupacee passa necessariamente attraverso la ricerca della qualità del prodotto al consumo e nuove tipologie commerciali;

• con l'introduzione di una nuova cultivar si può incorrere a maggior rischi legati a:
- scarso adattamento della varietà all'ambiente pedoclimatico (fabbisogno in freddo o in caldo, sensibilità alle gelate, ecc.);
- scarsa produttività a causa dell'autoincompatibilità prevalente (vedasi albicocco);
- incerto stato fitosanitario del materiale non certificato o riprodotto abusivamente;
- scarse conoscenze nel comportamento vegetativo e della risposta alle tecniche della potatura

• a maggior ragione è necessaria una fase di valutazione preventiva delle novità su aree di limitata estensione con materiale certificato dal punto di vista genetico e sanitario;

• la corsa alle novità a tutti i costi non garantisce risultati economici ma può rilevarsi molto costosa;

• la riduzione dei costi di produzione non si ottiene risparmiando sull'acquisto del materiale vivaistico, ma esigendo prodotti certificati e sicuri (riporre particolare attenzione per le drupacee al virus della Sharka);

• le novità varietali sono diverse e promettenti: ponderare bene prima di fare una scelta e fare sistema puntando su tre o quattro varietà

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